Investire in Google Ads è una delle strategie più efficaci per chi offre servizi online. Tuttavia, ottenere un ritorno sull’investimento (ROI) soddisfacente non è automatico. Senza un approccio strutturato e una gestione attenta, il rischio di disperdere il budget in campagne poco performanti è reale.
Per riuscire a migliorare concretamente il ROI, è necessario affinare ogni fase: dalla selezione delle parole chiave alla progettazione delle landing page, fino all’ottimizzazione continua basata sui dati.
In questo articolo ti guidiamo passo passo per trasformare Google Ads in un potente motore di crescita per il tuo business.
1. Conoscere il valore reale dei clienti
Prima ancora di avviare una campagna, bisogna rispondere a una domanda fondamentale: quanto vale un cliente per la tua attività?
Spesso ci si concentra esclusivamente sul costo per clic o sul costo per acquisizione, ma in realtà il parametro più importante da considerare è il Customer Lifetime Value (CLV), ovvero il valore che un cliente genera durante tutto il rapporto commerciale.
Perché è così importante?
Perché ti permette di stabilire con maggiore lucidità quanto puoi investire per acquisire nuovi clienti senza rischiare di andare in perdita.
Esempio pratico:
Se un cliente, acquistando servizi ricorrenti (ad esempio manutenzioni, consulenze continuative o supporto annuale), porta un fatturato complessivo di 3.000€, è sensato sostenere un costo di acquisizione di 300€ o anche più, pur di garantirsi quel valore nel tempo.
Come applicarlo alle tue campagne:
- Definisci diversi CLV per tipologie di servizio: non tutti i servizi hanno lo stesso potenziale di redditività.
- Prediligi le campagne che generano contatti da “alto valore”, anche se il costo per clic risulta più elevato.
- Imposta obiettivi di conversione basati non solo sul volume di lead, ma sulla loro qualità.
2. Creare campagne più segmentate e personalizzate
La tentazione di creare campagne generiche per risparmiare tempo è forte, ma nel marketing dei servizi la precisione è fondamentale.
Ogni servizio ha il suo pubblico ideale, il suo linguaggio, e il suo modo specifico di risolvere problemi.
Segmentare una campagna significa:
- Creare gruppi di annunci separati per ciascun servizio offerto.
- Personalizzare i testi degli annunci per intercettare bisogni ed emozioni diversi.
- Utilizzare estensioni specifiche (ad esempio estensioni di prezzo o di promozione) per ciascuna categoria.
Esempio pratico:
Un’agenzia che offre sia “consulenza SEO” sia “gestione campagne social” non dovrebbe promuovere entrambi i servizi con gli stessi annunci. Chi cerca supporto SEO ha aspettative e urgenze diverse rispetto a chi desidera migliorare la presenza su Instagram.
Suggerimento bonus:
Utilizza i “segmenti di pubblico” di Google Ads per creare messaggi ancora più mirati in base agli interessi o alle abitudini di navigazione degli utenti.
3. Scegliere con cura le parole chiave (e lavorare sul Search Intent)
Le parole chiave sono la spina dorsale di ogni campagna Google Ads. Quando si promuovono servizi, è ancora più importante intercettare il Search Intent corretto: ovvero capire che tipo di bisogno l’utente sta esprimendo con la sua ricerca.
Tipi di intento di ricerca da considerare:
- Informativo (“cos’è la consulenza SEO?”)
- Navigazionale (“migliori agenzie SEO Milano”)
- Transazionale (“preventivo consulenza SEO”)
Le parole chiave transazionali sono quelle più vicine alla conversione. Per questo motivo, conviene concentrarsi soprattutto su keyword che indicano un interesse commerciale chiaro.
Come affinare la strategia sulle keyword:
- Utilizza il match di frase o la corrispondenza esatta per ottenere clic più qualificati.
- Sfrutta le long-tail keyword per intercettare ricerche più specifiche e meno competitive.
- Costruisci liste di keyword negative aggiornate per evitare di comparire su ricerche irrilevanti.
Esempio pratico:
Se promuovi “servizi di consulenza fiscale per startup”, è più efficace targettizzare keyword come “consulenza fiscale apertura startup” rispetto a un generico “consulente fiscale”.
4. Ottimizzare le landing page per aumentare le conversioni
Ogni campagna vincente si appoggia a una landing page pensata ad hoc.
Una pagina che non corrisponde esattamente alla promessa dell’annuncio rischia di vanificare tutto il lavoro fatto a monte.
Come progettare landing page efficaci:
- Mantieni il messaggio coerente con l’annuncio che ha portato l’utente sul sito.
- Rendi la pagina visivamente pulita, con un solo obiettivo chiaro (richiesta di preventivo, iscrizione, contatto).
- Usa elementi di prova sociale (recensioni, casi studio, testimonianze) per aumentare la fiducia.
- Riduci il numero di campi nei form: meno dati chiedi, più aumenti le probabilità di conversione.
Importante:
Ottimizza sempre per mobile. Oggi oltre il 65% delle ricerche di servizi avviene da smartphone.
Esempio pratico:
Un form di richiesta informazioni ideale dovrebbe chiedere solo nome, e-mail e motivo del contatto. Eventuali dettagli aggiuntivi si possono raccogliere in un secondo momento.
5. Usare il remarketing per consolidare l’interesse
La maggior parte degli utenti non converte alla prima visita. Specialmente nei servizi, dove spesso è necessario un tempo di riflessione, il remarketing diventa uno strumento essenziale.
Con il remarketing puoi “inseguire” gli utenti che hanno visitato il tuo sito con annunci su misura che li riportino a riprendere l’azione interrotta.
Come creare campagne di remarketing efficaci:
- Segmenta il pubblico in base al comportamento: chi ha visitato solo la homepage avrà bisogno di un messaggio diverso rispetto a chi ha visualizzato una pagina di preventivo.
- Crea offerte dedicate agli utenti che sono più “caldi”, ad esempio proponendo uno sconto per chi completa l’iscrizione entro pochi giorni.
- Limita la frequenza di visualizzazione degli annunci per evitare che il pubblico si saturi.
Esempio pratico:
Se un utente ha visitato una landing page di “Consulenza fiscale per freelance” senza compilare il form, puoi mostrargli un annuncio che mette in evidenza una guida gratuita su come aprire la partita IVA — utile, poco invasivo, e capace di riattivare l’interesse.
6. Monitorare, misurare e migliorare continuamente
Il miglioramento del ROI non è un evento, è un processo continuo. Una campagna che oggi funziona potrebbe perdere efficacia domani se cambiano il mercato, il comportamento degli utenti o la concorrenza.
Le buone pratiche di ottimizzazione:
- Analizza le metriche chiave ogni settimana: CPC, conversion rate, costo per acquisizione, tasso di abbandono delle landing page.
- Testa costantemente nuovi annunci, nuove parole chiave e nuovi segmenti di pubblico.
- Non avere paura di spegnere campagne che non raggiungono gli obiettivi, per riallocare budget su quelle più profittevoli.
Usa strumenti come Google Analytics 4 e integra i dati CRM per avere una visione completa del valore reale delle lead generate.
Le nuove sfide di Google Ads nel 2025 (e come affrontarle)
L’ambiente di Google Ads sta cambiando. Ecco le principali sfide che dovrai affrontare:
1. Aumento dei costi per clic (CPC): nei settori dei servizi e della formazione il CPC sta crescendo rapidamente. Serve ottimizzare qualità degli annunci e landing page, sfruttare al meglio il Quality Score e utilizzare strategie intelligenti di offerta, come Target CPA o Target ROAS.
2. Fine dei cookie di terze parti: la perdita del tracciamento richiede di implementare tecnologie come il tracking server-side e di sfruttare al massimo Google Analytics 4 e Customer Match.
3. Automatizzazione crescente: Performance Max offre opportunità, ma richiede un set di asset di alta qualità e un controllo attivo sull’ottimizzazione delle campagne.
Migliorare il ROI delle campagne Google Ads nei servizi non è questione di fortuna: è il risultato di un lavoro preciso, articolato e basato sui dati.
Conoscere il valore reale dei clienti, creare campagne personalizzate, scegliere parole chiave mirate, ottimizzare le landing page, sfruttare il remarketing e analizzare i risultati ti permetterà di massimizzare ogni euro investito.
La regola d’oro è semplice:
Non fermarti mai all’impostazione iniziale. Testa, misura e migliora in un ciclo continuo.
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