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I 5 KPI da monitorare per misurare il successo di un sito web

Per creare il sito web della tua attività ti sei rivolto ai migliori specialisti con i quali avete studiato i competitor, la user experience, la grafica e creato contenuti in ottica SEO al fine di innalzare il posizionamento nei motori di ricerca. Il sito è visibile su tutti i motori di ricerca. Tutto corretto, ma non hai finito qui il tuo lavoro. E soprattutto non si finisce mai. Hai mai sentito parlare di indicatori di web analytics?

Nel digital si introduce il concetto di KPI, acronimo in inglese per l’indicatore delle prestazioni chiave, ovvero un modo per misurare se un’azione o un insieme di azioni partecipino efficacemente agli obiettivi proposti.

Misurare, raccogliere e analizzare i dati provenienti dal web al fine di comprendere e ottimizzare i comportamenti dei visitatori del nostro sito è fondamentale per l’andamento della strategia digitale che deve essere realizzata sin dal principio di tutte le attività online e che in base a molteplici variabili deve essere adattata, sistemata e ottimizzata continuamente.

Al giorno d’oggi ciò che è veramente positivo è che il marketing digitale ci mette sul piatto una quantità immensa di dati che dobbiamo necessariamente saper analizzare e comprendere. Ma quali sono gli indicatori o KPI sui quali dobbiamo soffermarci in mezzo a questa grande mole?

Come punto di partenza ci soffermiamo sui primi cinque KPI da tenere sempre sotto controllo al fine di valutare le performance del tuo sito web.

1) Origine del traffico

Indirizzare il traffico comporta il controllo dello stesso. Dire a priori quale sia il canale di traffico migliore per il proprio sito web non è possibile ma individuare le diverse origini dello stesso e valutare azioni migliorative è sicuramente fondamentale. Ecco, quindi, che questo KPI ci torna decisamente utile nella nostra strategia senza la quale è impensabile andare ad alimentare le varie tipologie di traffico. Grazie a questo indicatore di web analytics possiamo individuare se l’origine del traffico è di tipo:

  • Organico e quindi proveniente dai motori di ricerca
  • Referral e quindi proveniente da altri siti, portali, blog
  • A pagamento e quindi derivamente da inserzioni pubblicitarie
  • Social, vale a dire in arrivo da social media
  • Diretto e quindi digitando direttamente la url nel browser

2) Utenti e sessioni

Utenti e sessioni identificano il traffico all’interno del sito web, ossia il risultato dell’obiettivo nel momento in cui il nostro sito web è online: generare traffico.

Questo KPI è il primo indicatore da tenere sott’occhio. Il numero di persone che entrano in un sito sono coloro che effettuano almeno una sessione nel periodo preso in considerazione, sia che sia la prima volta che lo fa sia una seconda. Inoltre, anche la sessione media, è uno tra gli indicatori più importanti da analizzare: questo KPI, infatti, indica il tempo di permanenza medio di un utente in una sessione. Generalmente, se questo KPi è molto alto si può dire che gli utenti trovano interessanti i contenuti pubblicati.

3) Tasso di abbandono o bounce rate

Un rimbalzo è una sessione di una sola pagina sul tuo sito. Una frequenza di rimbalzo alta di un sito (e quindi maggiore del 60%) è indicatore del fatto che i visitatori escono molto velocemente dalla pagina visitata. Tale considerazione può aiutare a valutare aspetti migliorativi legati al contenuto, o al tempo di caricamento delle pagina o ancora a problemi legati al tipo di pagamento o ad una user experience troppo complicata e dunque agire al fine di migliorare le performance.

4) Comportamento

Monitorare e comprendere il comportamento degli utenti all’interno del nostro sito web è un KPI essenziale per identificare la website journey dei nostri utenti. In particolare, tramite le pagine di destinazione, ovvero le prime pagine visualizzate in una sessione, come anche le pagine di uscita, vale a dire le pagine in cui gli utenti hanno abbandonato sono indicatori chiave: tramite queste informazioni possiamo comprendere cosa attrae il nostro utente, cosa invece gli fa perdere interesse al punto di abbandonare o se le nostre pagine sono così esaustive rispondere all’esigenza del nostro visitatore. Allo stesso tempo possiamo individuare sul lungo periodo le pagine più visualizzate e per quanto tempo ed anche quelle mai o poco raggiunte. L’analisi di questi dati può contribuire al miglioramento dei contenuti come anche della user experience creando una strategia ad hoc all’interno del nostro sito.

5) Conversioni

Attenzione: per conversioni non intendiamo solo le vendite relative ad un’e-commerce. Come abbiamo già detto nell’articolo relativo alla CRO è fondamentale sottolineare che il termine “conversione” non coincide per forza di cose con quello di “vendita”, ma coincide con uno o più obiettivi che ci siamo prefissati nella customer web experience dei nostri utenti: ciò significa che per conversione all’interno di un sito web possiamo anche identificare, oltre alla vendita, anche il download di un catalogo, la creazione di un account, la registrazione ad una newsletter o una compilazione di un form di contatto, l’aggiunta al carrello di un prodotto e molto altro. Tenere traccia del raggiungimento dei nostri obiettivi tramite questo KPI ci aiuta a comprendere eventuali processi positivi e negativi all’interno del nostro sito web per continuare quel processo di miglioramento continuo del quale abbiamo parlato in apertura di articolo.

Il mondo dei KPI del mondo web analytics è vastissimo. Scopri di più all’interno della nostra sezione Analytics: siamo a tua disposizione per far correre al massimo il tuo sito web.


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